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La storia di Levent

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Si sono filmati durante le loro prime 15 settimane di allenamento con Freeletics. Quando poi alla fine si sono resi conto di aver raccolto del materiale davvero interessante, hanno deciso di montare dei veri e propri film. Li hanno caricati su YouTube e, come si suol dire, hanno fatto il botto: il video di Levent è diventato virale. Sono più di 6 milioni le persone che l’hanno guardato, soffrendo passo dopo passo con lui fino al suo successo.

Se non l’hai ancora visto, puoi guardarlo qui.

Embedded content: https://player.vimeo.com/video/84377663

Adesso però vorremmo sapere qualcosa di più sulla vita di Levent. Scopri dove trova la sua motivazione questo Atleta Libero…

Levent, il tuo video è fonte di ispirazione per milioni di persone. Come ci si sente? Era questo che avevi in mente quando hai iniziato a filmarti?

“Sinceramente non mi aspettavo che il video avrebbe avuto tutto questo successo. Quando ho deciso di filmarmi, all’inizio, lo facevo solo per divertimento e per documentare i miei progressi e quelli del mio gruppo di allenamento. Trascorse 15 settimane i miei amici ed io ci siamo messi a guardare i video che avevamo girato. Rivedendomi ho pensato: “Questo potrebbe aiutare moltissime persone”. Durante il mio percorso atletico avevo vissuto un periodo così positivo che non mi ero mai sentito così bene.

Volevo che anche altri potessero sentirsi così. Desideravo davvero ispirarli con la mia storia. Ci ho messo anima e cuore in quel video per mostrare come fosse cambiata la mia vita grazie a Freeletics e volevo che anche altre persone provassero le mie stesse emozioni. Di certo, però, non avrei mai immaginato che quel filmato sarebbe diventato così virale e famoso.

Sono davvero entusiasta e felice di sapere che la mia storia abbia ispirato così tante persone, ma sarei stato comunque contento anche se ne avessi ispirata una sola. A me basta semplicemente che passi il messaggio che si può ottenere qualsiasi cosa quando si è determinati. Se si ha un obiettivo ben preciso in mente, alla fine i risultati arrivano. Se ci sono riuscito io, lo può fare chiunque”.

Ne parli un po’ come se fossi sorpreso di essere diventato una specie di celebrità…

“E’ proprio così, all’inizio è stato molto strano. Camminavo per Monaco di Baviera e non capivo perché le persone mi guardassero. Anzi, chiedevo sempre ai miei amici se avevo qualcosa di strano in faccia. Alcuni si avvicinavano e iniziavano a parlarmi. Non fraintendermi, niente di paragonabile a quello che succede ai VIP. Non mi sento affatto diverso da prima. Sono un ragazzo come tanti. Forse è anche per questo che gli altri riescono a immedesimarsi in me”.

C’è un incontro in particolare che ti ha colpito e che vuoi raccontare?

“Una volta ero alla toilette di un ristorante, si avvicina un ragazzo e mi dice, “Credo di averti già visto da qualche parte”. Dal suo accento però si capiva che veniva da Londra o comunque dall’Inghilterra, e ho subito capito che era impossibile che ci fossimo già incontrati prima. Infatti dopo poco esclama, “Ecco chi sei, sei quello di Freeletics!”. Quella è stata la prima volta in cui uno straniero mi ha riconosciuto.

Un’altra volta mi stavo allenando in un parco e completamente preso da quello che stavo facendo non mi sono reso conto che alcune persone mi stavano osservando finché due ragazzi di Sydney sono venuti a presentarsi con una frase del tipo: “Ma tu non sei quello del video di Freeletics?”.

A dire la verità però la cosa che mi rende più felice è che il video riesce a motivare le persone ad alzarsi da quei maledetti divani e fare qualcosa per loro stesse. E’ come una reazione a catena. Un giorno saranno loro ad ispirare gli altri. Freeletics è uno sport, non è solo un programma di trasformazione. Se ti impegni davvero, puoi ottenere i risultati che desideri”.

Che cosa ti dicono le persone quando vengono a parlarti?

“La maggior parte di loro mi chiede se uso ancora Freeletics, e se sono ancora com’ero alla fine del video. In generale sono molto scettici. Pensano sempre che il video sia stato girato in 15 mesi, e non in 15 settimane, ma non è così: 15 settimane signori! Conosci Arne? E’ uno dei ragazzi che si allenava con me nel mio primo gruppo di allenamento a Monaco di Baviera. Anche il suo video è su YouTube. Andavamo a scuola e ci allenavamo insieme ogni giorno. All’inizio eravamo solo in cinque. Ci alleniamo ancora insieme con Freeletics ogni volta che possiamo ed è sempre un piacere, proprio perché abbiamo condiviso un percorso pieno di sofferenza e ostacoli”.

Ok, sei stato tu a servirmi questa domanda su un piatto d’argento. Adesso tutti vorranno sapere se sei ancora com’eri quando hai finito di girare il video.

“Come capita a tutti, a volte sono anche meglio di com’ero alla fine del video e altre i miei muscoli sono meno scolpiti. Nel complesso però posso dire di essere rimasto sempre uguale. Mi alleno ancora con Freeletics e penso che lo farò ancora per molto”.

Certo questo grazie anche a Freeletics, ma anche al fatto che segui un’alimentazione sana. Parlami della tua routine quotidiana…

“A colazione tè verde e frutta, a pranzo insalata, a merenda yogurt magro con frutta e avena, dopo il lavoro allenamento con Freeletics e poi cena.

Seguo una dieta povera di carboidrati, mangio spesso ma in piccole porzioni. Il mio segreto è semplicemente pochi carboidrati e alimentazione sana. Le persone mi chiedono sempre se uso qualche tipo di integratore: non prendo integratori di alcun tipo, nemmeno quelli proteici. E ovviamente niente steroidi. Il cibo sano è ricco di tutti i macro e micronutrienti di cui il corpo ha bisogno. Ad alcuni piace cercare delle scorciatoie, ma noi Atleti Liberi di Freeletics sappiamo bene che la via più breve non è sempre la migliore”.

Cosa ti ha spronato a iniziare ad allenarti con Freeletics? Qual è stato il tuo primo workout? Come ti sei sentito?

“Chi ha visto il mio video sa bene che la mia forma fisica era davvero pessima quando ero giovane. Semplicemente è arrivato un giorno in cui ho detto basta. Ero stufo di vedere quella persona allo specchio. Non era una questione solo estetica. Mi sentivo male. Dovevo fare qualcosa per cambiare. Così, un amico mi ha parlato di Freeletics. Il mio primo workout è stato la prima versione di Artemis e dopo averlo eseguito non sono riuscito a muovermi per 4 giorni, anzi sono rimasto letteralmente steso a letto, fortunatamente ero in vacanza. E’ stato lì che ho capito che Freeletics mi avrebbe aiutato a raggiungere i risultati che volevo. Se era così faticoso, significava che dovevo lavorare davvero sodo”.

Descrivi il tuo programma di allenamento. Quanti giorni a settimana ti alleni? Ti concentri maggiormente sull’aumento della massa muscolare o sulla perdita di peso? O su entrambi?

“Normalmente mi alleno 4 o 6 giorni a settimana. E il mio obiettivo è sia aumentare la massa muscolare sia dimagrire”.

Gli Atleti Liberi si allenano ovunque e in qualsiasi momento. Dove e quando ti alleni?

“Di solito mi alleno la sera dopo il lavoro. Ci sono tutta una serie di posti in cui mi piace allenarmi a Monaco di Baviera, la città dove vivo, e grazie a Freeletics posso sceglierne uno diverso ogni volta che voglio. Non mi sono allenato in posti improbabili, come ad esempio sul tetto di un palazzo. Allenarsi è sempre efficace anche quando lo si fa nella propria camera da letto. Non conta dove ci si allena, ma con chi. Mi ricordo che una volta, Freeletics era stato lanciato da poco, si sono presentate 50 persone per allenarsi insieme. Una cosa incredibile. Adesso invece ci siamo organizzati meglio ed esistono tanti gruppi diversi”.

Questo ci porta a parlare della Community. Per Freeletics la Community è tutto. Certo tutti sanno che fai parte della Community online. Ma se parliamo nel concreto dell’allenamento, preferisci allenarti con gli amici o da solo?

“A volte mi alleno con Freeletics da solo, ma mi alleno meglio con gli altri perché ci diamo la carica a vicenda. Quando vuoi mollare, ma vedi che l’Atleta Libero vicino a te continua, ritrovi la forza per superare i tuoi limiti! Nessuno vuole essere il primo ad avere bisogno di una pausa.

Quando mi alleno con un gruppo, cerco di farlo con persone che non ho mai visto per conoscerle e magari aiutarle a migliorare la loro tecnica. Poi ci sono volte in cui voglio allenarmi con gli amici più stretti o da solo. Dipende dalla giornata. Quando ci si allena con un bel gruppo di persone che hanno lo stesso livello ci si può davvero spronare l’un l’altro a dare il massimo. Ma la cosa più bella è che chiunque è il benvenuto. E questo è ciò che mi piace della Community. C’è sempre posto per tutti. La cosa che amo di più è quella sensazione che si prova dopo una sessione di allenamento quando ci si congratula con gli altri con una stretta di mano o un clap clap sulla app”.

Da come ne parli sembra che tu sia davvero legato alla Community…

“Sì, è un aspetto davvero fondamentale! Freeletics non è solo un gruppo di sconosciuti che si allena insieme. Siamo una grande famiglia e siamo pronti ad accogliere chiunque voglia unirsi a noi. Cerco sempre di mettere in contatto tra loro persone che possono aiutarsi a vicenda. Voglio che facciano amicizia. Gli Atleti Liberi non prendono in giro nessuno, perché tutti sono stati dei principianti all’inizio. Non ho mai visto un Atleta Libero trattare male un altro Atleta Libero. Anzi, i nuovi atleti sono sempre i benvenuti e vengono aiutati. Non importa quanti anni hanno, se sono uomini o donne o come si vogliono allenare: le porte sono aperte a tutti!

Freeletics è qualcosa di davvero speciale. Conosco molte persone che allenandosi insieme hanno stretto bellissime amicizie. Non è solo uno sport, è molto di più. E’ uno strumento che serve a far incontrare persone che pensano e si emozionano allo stesso modo. Voglio raccontare una storia: di recente sono stato in Austria, precisamente a Vienna. Prima di partire ho detto al gruppo Facebook di Vienna che sarei andato nella loro città, per altro un gruppo davvero grande. Sono stati formidabili con me, non ho nemmeno dovuto prenotare l’hotel. Uno degli Atleti Liberi mi ha ospitato a casa sua, mi ha mostrato la città e mi ha presentato altri Atleti Liberi. Freeletics è molto più di uno sport, è una grande famiglia”.

Hai avuto delle difficoltà quando hai iniziato? Se sì, come le hai superate?

“Certamente, le ho superate dicendo a me stesso che avrei raggiunto tutto ciò che mi ero prefissato. Quando il mio corpo voleva mollare, era la mia testa a essere determinata a continuare”.

Incontri ancora degli ostacoli quando ti alleni?

“Ogni giorno! Non è mai facile. Semplicemente si diventa più forti e veloci”.

Qual è il tuo workout preferito?

“Zeus e Metis”.

Qual è quello che odi più di tutti?

“Non saprei dire perché, ma quello che mi piace meno è sempre Dione. Soprattutto per i Leg Raises. Ma ormai mi fido ciecamente del Coach perché sa bene quello che fa. E quindi lo faccio lo stesso! Se si evitano sempre le cose in cui non si è bravi, non si migliora mai. Anzi è proprio quando mi capita di dover allenare una parte del corpo più debole di altre che cerco di dare il massimo”.

Che consiglio daresti alle persone che hanno appena iniziato a usare Freeletics? Quali sono tre errori da non fare?

“Se si rispetta il piano di allenamento, arrivano anche i risultati. Davvero! Invece per quanto riguarda gli errori da non commettere…

  • Iniziare l’allenamento troppo velocemente
  • Tralasciare la tecnica per ottenere un buon tempo
  • Mollare perché si pensa di essere troppo deboli: non importa quanto ci vuole, conta solo completare il workout”.

Quali sono tre frasi che ripeti a te stesso per non mollare?

  • “Cerco sempre di ricordare a me stesso come mi sento ogni volta che finisco un workout.
  • Arrendersi non è mai un’opzione, è un atteggiamento sbagliato che può ripercuotersi su molti altri aspetti della vita.
  • Guardo spesso gli atleti che ho intorno e faccio un gioco tra me e me. L’obiettivo è finire tutte le ripetizioni di un determinato esercizio prima di tutti”.

Che cosa prevede il tuo programma di allenamento per oggi?

“Dione… ma #CoachKnows, il Coach sa bene ciò che fa. ;)”

Nel complesso Freeletics ha avuto qualche effetto totalmente inaspettato sulla tua vita?

“Non appena ti rendi conto che puoi raggiungere l’obiettivo che ti eri posto con Freeletics, realizzi che puoi ottenere tutti i risultati che desideri. Ora sono una persona molto più positiva che crede profondamente nella frase “se puoi sognarlo, puoi farlo”. La mia vita va a gonfie vele in questo momento e non vorrei niente di più. Freeletics mi ha aiutato a essere felice per ciò che ho. Anche se come Atleta Libero ho il desiderio di migliorarmi giorno dopo giorno”.

Le persone possono contattarti o lasciarti dei messaggi di incoraggiamento?

“Ricevo moltissimi messaggi ma sfortunatamente non riesco a ricontattare tutti. All’inizio cercavo di rispondere a tutti, ma adesso è davvero impossibile. Se non ho risposto a qualcuno, mi scuso. Heiko è stata una delle prime persone che mi ha scritto e così abbiamo poi iniziato ad allenarci insieme. Il video della sua trasformazione mi aveva colpito così tanto che avevo deciso di pubblicare anche il mio su YouTube. Clap Clap a Heiko. Voglio dire però che mi piacerebbe davvero rispondere a tutti, ma mi manca il tempo. Comunque sono sul blog quindi se qualcuno lascia un commento lo vedo di sicuro”.

Levent era uno come tanti e ora è un Atleta. Adesso tocca a te. Supera i tuoi limiti. Ispira la Community di Freeletics. Non esistono risultati senza duro lavoro.

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