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Verità n.3: Raggiungere l’eccellenza è difficile, ma ne vale la pena

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Non ti diremo mai che sarà facile. Ma ti diremo che ogni singolo sforzo verrà ricompensato. La strada per l’eccellenza è in salita. Dopo ogni passo ti sentirai in bilico e dubiterai che sia fisicamente possibile farne un altro.

Ma perché deve essere così? Perché non può essere facile? Perché le sfide e le difficoltà sono ostacoli che ogni persona che punta all’eccellenza deve superare. Queste sono le parole di colui che è considerato il miglior giocatore di basket in assoluto, Michael Jordan: “Nel corso della mia carriera ho mancato più di 9.000 canestri. Ho perso almeno 300 partite. 26 volte la squadra si è affidata a me per fare il canestro vincente… e l’ho mancato. Ho avuto tante sconfitte nella vita. Ed è per questo che ho raggiunto il successo”.

Avrai voglia di mollare. Il pensiero ti attraverserà la testa più e più volte. Tutto quel tempo passato a soffrire, e per cosa? Ne vale davvero la pena? La risposta è: assolutamente sì. L’eccellenza è dura da raggiungere. Non esistono scorciatoie. Ma nonostante servano centinaia e centinaia di ore di lavoro e litri e litri di sudore solo per avvicinarsi all’obiettivo, ne vale la pena.

Certo, è facile arrendersi a ciò che ti dice la voce nella tua testa. È facile buttare l’asciugamano a terra e mollare tutto. Ma vivere con un costante rimpianto, essere insoddisfatti, sapere di aver avuto la possibilità di dare finalmente un senso alla propria vita e non averla colta, beh, è molto peggio di un po’ di fatica e di dolore.

Il dolore non è sinonimo di sconfitta. Se non molli, hai già vinto.

Ora conosci 3 verità, ma ne manca ancora una. Vuoi scoprire la parte mancante del puzzle? La verità n.4 sarà disponibile la prossima settimana.