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Pensa in fretta! Come migliorare i tuoi tempi di reazione

Reactions

Nello sport, il tempo di reazione è un’abilità che viene spesso sottovalutata. In pratica si tratta della velocità con cui un atleta risponde a uno stimolo. Facciamo alcuni esempi: lo scatto iniziale nella corsa, rispondere a una battuta durante una partita di tennis, evitare un pugno in un incontro di box. Avere tempi di reazione veloci però è utile anche in tanti altri sport e momenti della vita quotidiana. E la buona notizia è che è una capacità che si può migliorare. Quindi se sei uno di quelli che inciampa spesso quando corre o non prende mai la palla durante una partita, continua a leggere per scoprire tutto quello che c’è da sapere sui tempi di reazione, su come funziona questo meccanismo e in che modo migliorarlo.

In che modo si determinano i tempi di reazione?

Le nostre reazioni sono determinate e controllate dal sistema nervoso, ossia il sistema nervoso centrale (che comprende il midollo spinale e il cervello) e il sistema nervoso periferico. Prova a immaginare l’Atleta Libera di Freeletics e ciclista professionista Steffi in una situazione di questo tipo: mentre sta scendendo giù per una montagna con la bici vede un ostacolo che sa di dover evitare. Questo segnale viene trasmesso dai suoi sensori visivi al cervello attraverso i neuroni sensoriali afferenti. Questi segnali, detti anche impulsi elettrici, vengono elaborati dal sistema nervoso centrale per permetterle di prendere una decisione. In poche parole il cervello di Steffi ha esaminato la situazione e decide di girare leggermente a destra: infatti, grazie alla superficie del terreno più uniforme, questa scelta si rivela la più sicura per evitare senza problemi l’ostacolo in questione. Il segnale che viene trasmesso dal cervello poi passa attraverso diversi neuroni motori che sono direttamente collegati ai muscoli necessari per eseguire il movimento desiderato. Come si può facilmente intuire, quando Steffi scende con la sua bici a grande velocità, questo tipo di decisione deve essere presa in fretta. Quanto in fretta? 100 metri al secondo, il ché significa 10 secondi per chilometro, per essere esatti.

Se stai pensando: “Non riesco nemmeno a immaginare una velocità di reazione del genere, ma in ogni caso sono sicuro di avere tempi molto più lunghi”, ti sbagli. Di seguito trovi alcune informazioni utili per capire come migliorare questa abilità.

Reazione e riflessi: che differenza c’è?

Che differenza c’è tra reazione e riflessi? Nel corso della sua evoluzione la specie umana ha sviluppato i riflessi, che hanno lo scopo di aiutare l’essere umano a proteggersi durante una situazione di pericolo. I riflessi generalmente si attivano quando al cervello arriva un segnale di paura o allarme e agiscono in modo da consentire al corpo di tornare alla sua normale funzionalità. Dal momento che i riflessi devono svilupparsi ancora più in fretta, i segnali passano direttamente attraverso il midollo senza coinvolgere il cervello. Al contrario, le reazioni vengono prima elaborate dal cervello. Se da un lato questo richiede un tempo maggiore, dall’altro permette di affinare il più possibile l’esecuzione dei movimenti.

Basta con la teoria… è il momento di agire! Migliorare le prestazioni grazie a tempi di reazione più veloci

In alcuni sport, ad esempio le arti marziali, i lottatori dedicano una parte importante del loro allenamento proprio al miglioramento dei tempi di reazione, che si rivelano un grande vantaggio competitivo durante le gare. Ma in che modo lo fanno?

L’elaborazione degli stimoli si può allenare e ne segue un miglioramento dei tempi di reazione. Ecco alcuni consigli utili per migliorare anche la tua velocità di reazione:

1. Corri nel bosco

Il segreto è allenare il cervello a reagire; correre su una superficie non uniforme è un ottimo modo per farlo. La prossima volta che vuoi correre lascia perdere il tapis roulant, vai fuori e fai una corsa nel bosco o in qualunque posto in cui ci siano un terreno non uniforme, rami e pietre, i quali richiedono una elaborazione della percezione visiva e aptica molto attenta. Sicuramente all’inizio non sarà semplice ma più alleni il cervello più migliori. Presto schiverai gli ostacoli senza problemi.

2. Scatta dopo un segnale:

Con l’aiuto degli altri Atleti Liberi e del tuo gruppo di allenamento, cerca una pista da corsa e allenati provando a scattare dopo il segnale del via. Il tuo corpo imparerà a elaborare gli stimoli più velocemente e sfrutterà questa abilità per facilitarti nella vita di tutti i giorni.

3. Allena la tua tecnica:

Il Training Coach di Freeletics prende molto seriamente le sessioni di tecnica e ha dei motivi più che validi per farlo. Prima di tutto, eseguendo gli esercizi a una velocità lenta o moderata fino ad averli imparati come si deve, il corpo si abitua ai movimenti da fare e li memorizza. Questo significa che quando bisogna eseguire gli stessi esercizi il più velocemente possibile durante una sfida con le divinità dell’Olimpo, sia il cervello che il corpo sanno già cosa fare e sono in grado di eseguire i movimenti velocemente e correttamente.

4. Allenamento pliometrico:

Una serie di esercizi che permette ai muscoli di esercitare il massimo della loro forza in un breve intervallo di tempo. L’obiettivo di questo tipo di esercizi è di aumentare la potenza e aiutarti a migliorare la tua forza esplosiva. Proprio per questa ragione abbiamo inserito molti esercizi come questi nei nostri workout, ad esempio Squats e Split Lunges.

Se per caso tutti questi buoni motivi non ti avessero ancora convinto del fatto che dovresti impegnarti ad allenare i tuoi tempi di reazione, allora ti basti sapere che avere dei tempi di reazione veloci è qualcosa di cui non puoi fare a meno. Non solo ai fini dello sport ma anche nella vita quotidiana. Soprattutto perché con il passare degli anni, aumenta la probabilità di infortunarsi per chi non ha allenato questa abilità a sufficienza.

Fallo per raggiungere il tuo prossimo PB, per migliorare le tue prestazioni ma soprattutto fallo per te.

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